Stromectol – quando e come potete usarlo?
Stromectol è un farmaco contro le filarie, vermi conosciuti anche con il nome di nematodi e con il termine inglese “roundworm”. Abbiamo deciso di approfondire l’argomento con il nostro articolo, dove troverete tutte le informazioni più importanti sul farmaco, come il principio attivo che contiene, gli utilizzi più frequenti, eventuali effetti collaterali e il dosaggio. Non assumete Stromectol senza prima aver consultato un medico poiché i dettagli che troverete qui di seguito non possono sostituirsi a un professionista del settore che valuta in modo attento il vostro caso.
Ivermectina, principio attivo
Partiamo proprio dal principio attivo di Stromectol, ovvero l’ivermectina. Si tratta di un farmaco detto antielmintico, utilizzato comunemente sia nella medicina umana sia in quella veterinaria per l’eliminazione di vermi che possono infestare un determinato organismo. Per il funzionamento specifico del principio attivo vi rimandiamo ai paragrafi successivi, dove vedremo meglio il meccanismo messo in atto al momento dell’assunzione.
Cos’è Stromectol?
Chi non ha mai sentito parlare di questo medicinale potrebbe inarcare un sopracciglio e domandarsi a cosa serva di preciso, non vi preoccupate in tal caso, non vi biasimiamo qualora non sappiate cosa sia. Stromectol è un prodotto pensato per combattere le infestazioni di vermi, che possono annidarsi non solo nell’organismo di animali domestici, basti pensare alle filariosi, ma anche in quello degli esseri umani.
Usi di Stromectol
Trattandosi di un antielmintico (gli elminti sono parassiti vermiformi), può essere utilizzato in vari casi di parassitosi e infestazioni, come l’ascaridosi, la filariosi e persino la scabbia. Tali malattie sono presenti soprattutto in zone come l’America Latina e gran parte dell’Africa ma non bisogna sottovalutare la loro presenza anche nel nostro Paese.
Avvertenze dell’uso
Prima di assumere Stromectol è importante accertarsi di non essere allergici all’ivermectina, consultatevi con il medico curante anche in caso di problemi ai reni o al fegato e in situazioni più delicate come presenza di tumori, HIV, AIDS o altre malattie che indeboliscono notevolmente il sistema immunitario. Allo stato attuale delle ricerche non si è certi della tossicità per eventuali feti, ciononostante se pianificate una gravidanza o siete incinta, avvertito il medico della vostra situazione in modo da trovare cure alternative che non coinvolgano l’ivermectina.
La sostanza può essere trasmessa tramite allattamento, anche in questo caso dunque è bene astenersi dal consumo del farmaco.
Storia – come Stromectol è inventato?
Il principio attivo di Stromectol, l’ivermectina, è stata scoperta nella metà degli anni ’70, precisamente nel 1975 e dal 1981 è stata utilizzata in modo attivo in medicina. I composti di questa famiglia di principi furono studiati da Satoshi Omura dell’università di Kitasato in Giappone e, insieme a William Campbell di Marck, fu possibile isolare vari ceppi fino alla scoperta della combinazione conosciuta come ivermectina. La scoperta è valsa ai due il premio Nobel in Fisica e Medicina nel 2015.
Come funziona?
L’ivermectina e i farmaci che la contengono interferiscono con il sistema nervoso e le funzioni motorie di insetti ed elminti. Gli ioni cloruro che viaggiano attraverso i canali appositi negli invertebrati sono lo strumento perfetto per il farmaco, che riesce così a introdursi nel sistema, iper-polarizzando la membrana delle cellule. Il risultato è una paralisi dei tessuti, che può portare alla morte del parassita o la sua espulsione tramite le feci.
Stromectol a confronto con altri farmaci
A differenza degli antibiotici, gli antiparassitari agiscono in modo differente. Anche all’interno della stessa categoria, però, non tutti i prodotti sono uguali a Stromectol poiché i meccanismi di eliminazione dei parassiti cambiano in base al principio attivo utilizzato. Come abbiamo avuto modo di vedere nel paragrafo precedente, Stromectol è a base di ivermectina, che paralizza completamente gli ospiti indesiderati, tuttavia esistono per esempio quelli a base di primachina, che interferisce con il metabolismo cellulare, oppure la chinina e la pentamidina che bloccano la sintesi degli acidi nucleici.
Dosaggio di medicina Stromectol
Stromectol viene assunto in dosi singole, per uno o più giorni in base al tipo di malattia da curare. Non esiste dunque un dosaggio standard ma bisona far fede a quanto stabilito dal medico curante. Non bisogna quindi preoccuparsi eccessivamente di sovradosaggio poiché è un evento molto raro, tuttavia se pensate di aver consumato una quantità di farmaco superiore a quanto stabilito dal medico o avvertite gravi effetti collaterali, consigliamo di recarvi immediatamente al pronto soccorso più vicino, avvertendo anche il vostro medico curante.
Cosumo di Stromectol
Il medicinale deve essere assunto per via orale, con abbondante acqua e a stomaco vuoto, possibilmente un’ora prima del pasto. Quando assumete Stromectol bisogna evitare di bere bevande alcoliche dal momento che il consumo di queste ultime potrebbe peggiorare alcuni effetti collaterali del medicinale.
Da ricordare
Chi ha vissuto in Africa centrale oppure occidentale potrebbe presentare infestazioni da parassiti che causano problemi con l’assunzione di ivermectina. In casi molto rari possono portare problematiche a livello cerebrale, con conseguenze fatali derivanti da encefalopatie. Prima di assumere Stromectol ricordate di consultarvi con il medico per effettuare tutti i test di routine e scongiurare eventualità di questo tipo.
Eccezioni di utilizzo
Per chi non avesse letto i paragrafi superiori, riassumiamo brevemente chi è che non dovrebbe assumere ivermectina o, quantomeno, dovrebbe prima cercare un consulto medico. Innanzitutto abbiamo donne incinta, che hanno intenzione di portare avanti una gravidanza o che stanno allattando, successivamente persone che hanno vissuto per periodi più o meno lunghi in zone endemiche dove possono aver contratto infezioni e parassitosi, infine chi è allergico al principio attivo o ha un quadro medico immunodepresso.
Meglio prevenire che curare
Si tende spesso a pensare che il consumo di un farmaco sia sempre equiparabile all’assunzione di pillole contro il mal di testa, ma non tutti i medicinali sono blandi e hanno un effetto temporaneo sull’organismo. L’ivermectina non è un prodotto da assumere alla leggera poiché potrebbe avere delle ripercussioni anche gravi sull’organismo, vi invitiamo dunque a tenere sempre presente tale concetto ed evitare di acquistare online tali farmaci in seguito a una autodiagnosi.
Intensità degli effetti collaterali
Gli effetti collaterali possono variare di soggetto in soggetto, quelli più blandi possono creare qualche fastidio ma raramente si tradurranno in situazioni di vita o di morte. Quelli più gravi, invece, non dovrebbero essere presi sotto gamba e, qualora pensiate di essere vittima di sintomi preoccupanti, dovreste rivolgervi immediatamente ai professionisti del settore, che sapranno prendere le giuste contromisure in tempo. Vediamo insieme cosa fare e cosa non fare in caso di sintomi specifici, iniziando da quelli meno preoccupanti.
Lievi effetti collaterali
Quelli più comuni e leggeri, come per esempio mal di testa, dolore muscolare, nausea e diarrea potrebbero insorgere sia dopo poche ore dall’assunzione sia a distanza di giorni. In caso si tratti di episodi passeggeri e poco intensi non avrete nulla di cui preoccuparvi. Sconsigliamo comunque l’assunzione di altri farmaci, per esempio per bloccare episodi di dissenteria, poiché potrebbero rivelarsi controproducenti, lasciate dunque che il medicinale faccia il suo effetto senza interferire e, solo in caso questi persistano, chiedete consiglio al medico di base o il professionista che vi ha prescritto la cura a base di Stromectol.
Gravi effetti collaterali
La lista degli effetti collaterali gravi e che richiedono attenzione medica è certamente più lunga, troviamo per esempio problemi legati alla vista, passando per rash cutanei e prurito generalizzato, fino ad arrivare a stati confusionali, difficoltà a respirare, battito cardiaco accelerato, convulsioni, e sensazioni di svenimento. Questi episodi non possono essere sottovalutati e indicano che c’è qualcosa che non quadra, potrebbe trattarsi di reazioni allergiche e correte il serio rischio di rimetterci la pelle.
Conservazione di Stromectol
Il farmaco deve essere tenuto a una tempratura inferiore ai 30 gradi centigradi, lontano dalla luce solare e dalle zone umide, per questo si sconsiglia la conservazione in zone della casa come il bagno, poiché quando ci si fa la doccia con acqua calda il tasso di umidità della stanza aumenta drasticamente. Quando dovete invece disporre del medicinale, ricordate di non sversarlo in acqua e buttare via il prodotto solo ed esclusivamente nelle zone previste dalla legge. Qualora non abbiate informazioni dettagliate potete rivolgervi alla farmacia più vicina, che vi saprà indicare al meglio la procedura corretta.
Precauzioni durante l’utilizzo di Stromectol
Quando assumete la dose prescritta dal medico, è sconsigliato mettersi alla guida di un veicolo poiché l’ivermectina potrebbe causare capogiri. È meglio anche evitare di mettersi immediatamente al lavoro su macchinari potenzialmente pericolosi e che richiedono un certo grado di attenzione per essere attivati. Stromectol è un farmaco considerato sicuro e affidabile, tuttavia il vostro comportamento in seguito all’assunzione può fare la differenza.
Ivermectina contro il coronavirus?
Nell’Unione Europea le compresse che contengono ivermectina sono approvate e testate per il trattamento di infestazioni e parassitosi, tuttavia, nonostante le numerose informazioni che potete trovare online, i farmaci come Stromectol non sono stati autorizzati per la cura del coronavirus o Covid-19. Come mai allora è possibile trovare tanti articoli in merito? Sembra che alcuni studi abbiano dimostrato come l’ivermectina potrebbe bloccare la duplicazione del virus, tuttavia affinché ciò avvenga è necessario assumere dosi molto più elevate rispetto a quanto generalmente prescritto dai medici per l’uso standard. Tenendo conto di ciò, l’EMA, ovvero L’European Medicine Agency, ha concluso che non vi sono i presupposti per far partire somministrazioni al di fuori dai trial clinici.